Se non ci sono le storie, c’è il silenzio.
Se non raccontiamo le storie, non abbiamo voce.
Se le storie non vengono ascoltate, siamo invisibili.
È ancora più difficile, quando le storie sono difficili da ascoltare e impossibili da immaginare.
La violenza di genere affligge tutte le donne, anche le donne disabili. Queste ne sono esposte in misura maggiore rispetto alle altre donne. Quelle disabili, sono vittime di maltrattamenti maturati non solo fra le mura domestiche, ma in diversi contesti sociali, che rimangono invisibili e raramente denunciano.
La FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) ha reso noto che anche le donne disabili parteciperanno alla manifestazione del 24 novembre a Roma. Il corteo nazionale è promosso dal Movimento Non Una Di Meno, alla vigilia della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza Contro le Donne, istituita dall’ONU.
Questa sarà una buona occasione per denunciare la condizione di discriminazione multipla che vivono le donne con disabilità.
Discriminazione multipla in quanto, non godono di pari opportunità né rispetto alle altre donne, né rispetto agli uomini con disabilità.
Come donne condividono la mancanza di pari opportunità che prevale nella nostra società; come persone con disabilità soffrono di restrizioni e limiti alla partecipazione sociale.
VERA (Violence Emergence, Recognition and Awareness), è un importante iniziativa promossa da FISH e Differenza Donna.
L’obiettivo è di approfondire e portare alla luce violenze, abusi e molestie delle donne disabili, fatti che ricevono scarsa attenzione, anche nelle indagini di analisi e monitoraggio.
Per raccogliere informazioni, VERA propone un questionario rivolto a tutte le donne con disabilità, anche a quelle che ritengono di non aver subito violenze o abusi.
Le informazioni fornite sono indispensabili per raggiungere l’obiettivo e resteranno anonime. Permetteranno di portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni questo fenomeno tanto diffuso quanto taciuto.
L’invito è di rispondere con sincerità, completezza e libertà alle domande. La compilazione del questionario impegna circa 10 minuti.
Per aiutare questa iniziativa, diffondi il questionario presso altre ragazze e donne con disabilità, ad esempio condividendo questa pagina su Facebook o altri social.
Ad agosto 2016, il Comitato ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, “preoccupato perché non vi è alcuna sistematica integrazione delle donne e delle ragazze con disabilità nelle iniziative per la parità di genere, così come in quelle riguardanti la condizione di disabilità”, “raccomanda che la prospettiva di genere sia integrata nelle politiche per la disabilità e che la condizione di disabilità sia integrata nelle politiche di genere” e ha richiamato l’Italia ad osservare la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
Il Comitato ha espresso altre preoccupazioni con riferimento specifico alla discriminazione di genere riguardo alle campagne di comunicazione di massa, alla violenza contro le donne, alla mancanza di accessibilità fisica e delle informazioni relative ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva, ed in merito al basso livello occupazionale delle donne con disabilità.
Il “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea. Uno strumento per attivisti e politici”, adottato dal Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) già dal 2011, è stato tradotto in italiano solo nel 2017. L’abbattimento delle barriere linguistiche è un piccolo segnale volto a promuovere l’emancipazione delle donne con disabilità e ad evidenziare l’urgenza di intervenire in questo ambito.
Il Manifesto sollecita la riflessione e richiama l’attenzione sulla discriminazione multipla.
Un fenomeno a cui sono soggette le donne e le ragazze con disabilità per il semplice fatto di essere simultaneamente sia donne che disabili.
Dopo la traduzione in italiano, è stata fatta anche una traduzione facilitata, accessibile anche alle donne con disabilità intellettiva. Solo considerando quest’ultime come donne libere e adulte, si può credere nell’emancipazione di tutte le donne e dar loro l’opportunità di essere tali.
La mattina del 24 Novembre, a Cagliari, si terrà un incontro promosso dalla Commissione Regionale per le Pari Opportunità.
Sabato 24 novembre a Milano, all’Istituto dei Ciechi, si terrà un convegno convegno organizzato per dalla FAND Lombardia (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità).
27 novembre, ad Udine, un incontro organizzato in occasione di “Cammini…Amo insieme”, una serie di iniziative sulla violenza delle donne, curate dal locale Assessorato Comunale alle Pari Opportunità e dalla Commissione Pari Opportunità.
Un iniziativa di Sorgenia che, insieme alla madrina del progetto, la campionessa paralimpica di scherma Bebe Vio, promuovono il progetto #sempre25novembre, per dire basta alla violenza sulle donne.
Un giorno non basta. Il 25 novembre è sempre.
La Giornata contro la violenza sulle donne è ogni giorno.
Se vuoi metterci la faccia, pubblica sui tuoi profili una foto con il numero 25 e l’hashtag #sempre25novembre. Per ogni foto condivisa, Sorgenia devolverà un euro a “La grande casa”, cooperativa sociale che si dedica alle donne ed ai bambini provenienti da situazioni di violenza e disagio.
Vuoi saperne di più sull’argomento
Troverai i link a diversi articoli che trattano la violenza sulle donne con disabilità.