Violenza Domestica: un gesto muto per chiedere aiuto

Donna vittima di violenza domestica

Da qualche tempo, si sta diffondendo nel mondo, un segnale per indicare una violenza domestica in corso.

Un gesto semplice da fare per richiamare l’attenzione in una situazione di abuso in casa.

Signal for Help

Il Signal for Help, un gesto silenzioso per richiamare i soccorsi.

È stato inventato e codificato in Canada dalla Canadian Women’s Foundation insieme alla Women’s Funding Network (WFN).

Quando si vede qualcuno che alza la mano e con il pollice tocca il palmo e poi chiude le quattro dita, come se fosse un saluto, significa che è vittima di violenza domestica.

Signal for help, il gesto per segnalare una violenza domestica

Spesso, soprattutto con la costrizione a rimanere in casa a causa del covid, è difficile comunicare il proprio stato di pericolo. Molte vittime hanno paura di essere scoperte mentre chiedono aiuto.

Questo gesto potrebbe rivelarsi fondamentale per capire se qualcuno subisce abusi o, per le vittime, comunicare silenziosamente con gli altri. Per questo motivo è importante la diffusione. Più persone conoscono il segnale, più aumenterà la sua efficacia.

Un gesto che vale come urgente richiesta d’aiuto e che tutti dovremmo riconoscere e replicare se ce ne fosse bisogno, ad esempio in una videochiamata con un familiare, un amico o un collega, o aprendo la porta di casa al corriere abituale.

In questo modo, si avvisa del pericolo l’interlocutore che dovrà immediatamente rivolgersi al numero anti violenza 1522 o alle forze dell’ordine, fornendo i dati della vittima.

Questo gesto, infatti, è pensato per essere usato principalmente per avvertire un conoscente. Si presuppone che la persona che lo vede, conosca la vittima e sia in grado di contattare i centri anti violenza o altri numeri di emergenza fornendo informazioni precise. Non fa attivare in automatico nessun protocollo. Non è stato studiato per essere usato in modo generico. Se non si conosce la vittima, non c’è modo di fornire i dati fondamentali per la richiesta di soccorso.

Violenza domestica e coronavirus

Donne, bambini e spesso anche uomini, si sono ritrovati chiusi in casa con i propri aguzzini, isolati dal mondo esterno, proprio a causa della pandemia.

Con l’aumentare delle zone rosse, il problema è quanto mai attuale. La restrizione forzata tra le mura domestiche significa trovarsi a convivere 24 ore su 24 con il proprio carnefice. Le vittime si trovano costrette a subire senza tregua botte, abusi, maltrattamenti, aggressioni fisiche e psicologiche. Una condizione che spesso vede protagonisti anche i bambini.

Il coronavirus, ha anche questo effetto collaterale, l’incremento delle violenze domestiche. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito questo terribile fenomeno, “pandemia ombra.

Da marzo a giugno 2020 il numero di richieste di aiuto, per sé o per altri, al numero verde 1522 per la violenza e lo stalking, sono raddoppiate (+119%) rispetto allo stesso periodo del 2019. (dati ISTAT)

La crescita più significativa che ha caratterizzato questi mesi riguarda la violenza domestica. Nel 2019 2.251 persone avevano chiamato per denunciare violenza in casa, mentre nel 2020 lo hanno fatto 5016 persone. Sono anche raddoppiate le chiamate per episodi di violenza in case altrui, ed è aumentata, nonostante il lockdown, la violenza per strada.

1522 – Numero Anti Violenza e Stalking

Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. 

Il numero, gratuito e attivo 24 ore su 24, accoglie, con operatrici specializzate, le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

Per avere aiuto o anche solo un consiglio, chiama gratuitamente il 1522 anche da cellulare, oppure chatta con un operatrice.
Il 1522 fornisce assistenza in diverse lingue e garantisce l’anonimato.

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