Il 25 Novembre scandisce un altro anno di violenza contro le donne

Giornata internazionale della violenza contro le donne

25 Novembre: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Un altro anno di violenza e terrore per centinaia di donne.

Sul sito del Governo, c’è una sezione curata dal Dipartimento della Pubblica sicurezza – Direzione centrale della Polizia criminale – Servizio analisi criminale.

In questa sezione viene monitorato e analizzato l’andamento dei reati riconducibili alla violenza di genere in Italia.

I dati, come sempre, allarmanti.

Dal 1° Gennaio al 21 Novembre 2021 su 263 omicidi commessi in Italia, sono 109 i femminicidi, il 40% sul totale. Di questi, 93 sono avvenuti in ambito familiare-affettivo e, in particolare, ben 63 donne sono state uccise dal partner o dall’ex. L’arma “preferita”? Un’arma da taglio.

Ogni giorno 89 donne sono vittime di violenza. I carnefici, troppo spesso, sono gli uomini che dovrebbero “proteggerle e amarle”. Nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia, commessi soprattutto da mariti e compagni (il 34% dei casi) oppure dagli ex partner (il 28% dei casi).

2020 - 2021: dati a confronto

Rispetto allo stesso periodo del 2020, nel 2021 si nota un lieve incremento nell’andamento generale degli eventi (+2% da 257 a 263) ma un aumento consistente delle vittime di genere femminile (+8% – da 101 a 109).

In crescita i delitti commessi in ambito familiare-affettivo (che aumentano del 5% passando da 130 a 136), le vittime di genere femminile (che aumentano del 7%, passando da 87 nel periodo dal 1 gennaio al 21 novembre 2020, a 93 nello stesso periodo dell’anno in corso) e le donne vittime del partner o ex (il 7% in più, da 59 a 63).

Dal 15 al 21 novembre 2021 risultano essere stati registrati 11 omicidi, 9 dei quali commessi in ambito familiare-affettivo: 6 le vittime di genere femminile, 3 delle quali uccise da partner o ex.

I DATI PARLANO DA SOLI

La violenza contro le donne non è “solo” femminicidio

L’omicidio è solo l’atto più estremo, la punta di un iceberg che comprende stalking, maltrattamenti psicofisici e sessuali, revenge porn. Ma la violenza si nasconde anche in atteggiamenti che possono sembrare innocui, poiché la donna tende ad abituarsi alle “piccole vessazioni” giornaliere.

“Dove vai? Dove sei stata? Con chi esci? Chi era al telefono? Con chi stavi parlando? Perché ci hai messo tanto?”

“Dove vai vestita così? La maglietta è troppo scollata… I pantaloni troppo attillati… la gonna troppo corta”.

“Devi stare a casa, non uscire con le amiche, pulire è compito tuo, cucinare sta a te…”.

E magari pure uno schiaffo… perchè te lo sei cercato.

Nessuno va in cerca di violenza. Nessun essere umano merita di essere vessato, deriso, umiliato, picchiato, maltrattato. Da nessuno.

Se ti senti presa di mira, se sei stanca dei maltrattamenti, hai paura o hai solo bisogno di sfogarti, ricordati che c’è sempre qualcuno con cui parlare e un modo per uscirne.

Se sei vittima di violenza, chiedi aiuto!

Per avere aiuto o anche solo un consiglio, chiama gratuitamente il 1522 anche da cellulare, oppure chatta con un’operatrice o scarica l’App 1522,  disponibile su IOS e Android.

Il 1522 fornisce assistenza in diverse lingue e garantisce l’anonimato.

Violenza contro le donne e salute

L’argomento viene affrontato anche sul sito del Ministero della Salute.

La violenza contro le donne rappresenta un importante problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani.

La violenza ha effetti negativi a breve e a lungo termine, sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima. Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli.

I bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento. Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità.

Secondo il rapporto dell’OMS Valutazione globale e regionale della violenza contro le donne: diffusione e conseguenze sulla salute degli abusi sessuali da parte di un partner intimo o da sconosciuti (in lingua inglese), la violenza contro le donne rappresenta “un problema di salute di proporzioni globali enormi”. Leggi la sintesi del rapporto.

Perché il 25 Novembre?

Nel 1981, nel primo incontro femminista latinoamericano e caraibico svoltosi a Bogotà, in Colombia, venne deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in memoria delle sorelle Mirabal, attiviste politiche, uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo.

Il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, le sorelle Mirabal (Patria, Minerva e Maria Teresa), mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

Nel 1993 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione per l’eliminazione della violenza contro le donne ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane.

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