In questo difficile momento, il nostro impegno principale è quello di restare a casa, come disciplinato dal decreto #IORESTOACASA, ed uscire solo per necessità.
C’è però un importante appello che riecheggia.
Sia il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che il presidente della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, hanno infatti invitato a donare il sangue.
“Se proprio volete uscire di casa, fatelo per una giusta causa”, ha detto Di Maio. “È un invito a donare e salvare vite, ce n’è un disperato bisogno” ha ribadito Rocca.
L’appello a continuare a donare arriva a gran voce da tutti, dalle istituzioni ai personaggi dello spettacolo. Anche AVIS ha lanciato una campagna per invitare al dono in questi giorni: #EscoSoloPerDonare.
Anche noi della cooperativa PINGO ci uniamo in questo appello. Vi invitiamo a continuare a donare il sangue, perché purtroppo sta nascendo un’emergenza nell’emergenza.
Donando supportate non solo i malati da coronavirus, ma anche tutte quelle persone che vivono grazie al sangue delle donazioni, le quali in questo momento – data la situazione – scarseggiano.
Il professor Liumbruno, direttore del Centro Nazionale Sangue, dice che “servono 8.000 sacche di sangue per i 1.800 trattati quotidianamente”. Tra questi i pazienti talassemici, quelli cioè che hanno un bisogno periodico di globuli rossi per vivere, ma anche quelli oncologici.
Il calo di donazioni è dovuto soprattutto alla paura ma viene ribadito che donare il sangue è sicuro, perché i centri di raccolta attuano tutte le misure per tutelare i donatori contro la pandemia da Coronavirus.
Il direttore del Cns ha risposto a queste domande, pubblicate sul sito del Ministero della Salute, chiarendo perché è possibile donare il sangue in sicurezza anche in questo periodo e quale iter devono seguire i volontari.
No, non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la trasmissione trasfusionale di Covid-19. Inoltre, i virus appartenenti alla stessa famiglia come Sars e Mers non sono mai stati trasmessi con il sangue.
Telefona al tuo servizio trasfusionale o alla tua associazione (Avis, Croce rossa, Fidas o Frares) e prendi un appuntamento. Questo servirà per evitare assembramenti e anche spostamenti inutili.
Chiunque sia in buona salute, maggiorenne fino a 70 anni, che pesi almeno 50 chili e che rispetti i criteri di sicurezza specifici del Covid.
Attraverso il sistema di ricerca online GeoBlood è possibile conoscere la localizzazione dei punti di raccolta aperti più vicino al cittadino. Per effettuare la ricerca è sufficiente selezionare la propria regione, la provincia e il comune.
Sì, oggi più che mai non dobbiamo dimenticarci anche degli altri malati che hanno bisogno di sangue anche in condizioni di emergenza.